Robert Smith & Siouxie |
Vivienne Westwood |
Odio il mio caotico armadio.
La mattina lo apro e chiudo almeno 15 volte, tanto mi ci
vuole per capire cosa indossare.
Non ho il canonico cambio di stagione o l’abito per
l’occasione speciale.
Ho tutto e niente.
Ma la cosa non mi preoccupa, o meglio, non mi interessa.
Mi infastidisce soltanto la perdita di tempo.
E penso.
Penso che per metà della mia vita ho disegnato e realizzato
scarpe, gonne e vestiti, abiti da sposa che detestavo, lussuosa maglieria in
cachemire, accessori di tutti i tipi.
Ho vestito modelle, attrici, donne famose e non per infiniti
servizi fotografici.
Grasse, magre, alte e basse.
Eppure suggerire a qualcuno cosa indossare mi creerebbe un
serio imbarazzo.
Non lo farei mai.
Mi farebbe tornare indietro nel tempo, a quando mia madre,
durante gli anni del liceo, voleva che indossassi panni "normali" mentre il mio
guardaroba sembrava uscito da un film di Tim Burton con tocchi di colore
fluorescente fuori luogo.
Un incrocio tra Edward Mani di Forbice, Robert Smith e una lampada Mathmos!
Risultato: non amo l’esercito di fashion blogger e
simili che popolano la rete ed i media con i loro consigli su come vestire, come
arredare, cosa dire, come essere cool o altri termini detestabili.
Un'autentica invasione.
In certi momenti vorrei essere come il Nanni Moretti di Palombella Rossa!
Mi meraviglia che vengano prese in seria considerazione tutte, senza distinzione alcuna.
Cerco
di analizzarne motivi e cause ma… non mi sovvengono!
E continuo a guardare l’armadio.
Eurythmics |
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