GUERRA E PACE alla Bologna Children's Book Fair 2022

BOLOGNA CHILDREN'S BOOK FAIR 2022. 

Questa mattina non ho avuto alcun dubbio su quale sarebbe stato il mio primo post: l'incontro organizzato da Fausta Orecchio della casa editrice Orecchio Acerbo, con lo scrittore Paolo Nori, la traduttrice Daniela Almansi e Irina Balakhonova, direttrice editoriale di Samokat.

Per quanto mi riguarda è stato uno dei momenti più alti della Bologna Children’s Book Fair (e non solo dell’edizione del 2022, di sempre).

GUERRA E PACE : un incontro per parlare di libri, scrittori, poeti e artisti straordinari. E per interrogarsi su: è opportuno, oggi, leggere dei libri russi, vedere dei film russi, ascoltare musiche russe, parlare russo?

Con in mano una personale copia ingiallita dal tempo de L’idiota di Dostoevskij, Fausta Orecchio ha letto, quasi con sofferenza, un comunicato critico riguardo la decisione di escludere dalla fiera le case editrici, gli autori e gli artisti russi, decisione successivamente modificata ed indirizzata (anche in seguito alle proteste sulle varie piattaforme social) solo a quelli appartenenti alle istituzioni statali. Per me è molto difficile sintetizzare ciò che è stato detto durante il dibattito, toccante e pervaso da uno strano senso di solitudine nonostante l’aula piena. So solo che, personalmente, ne avevo bisogno.

C’è stato l’intervento di Paolo Nori che, con la stessa commozione dello scorso 1 marzo, ha ricordato ai presenti la censura subita da parte dell’Università Bicocca di Milano (per chi non lo sapesse, gli è stato annullato un corso su Fëdor Dostoevskij -sì, avete capito bene); la direttrice editoriale di Samokat, Irina Balakhonova, che - addolorata per tutto ciò che sta accadendo in Ucraina - ha raccontato la storia della sua casa editrice e di suo padre, per dodici anni carcerato in Russia come disertore; le letture in russo della traduttrice Daniela Almansi (una per tutte: Crocodilo di Kornej Ivanovič Čukovskij).

Nel finale, la solidarietà della direttrice editoriale di Kalandraka Italia, Lola Barcelò, e del grande illustratore Fabian Negrin che, con una forza immensa, potente, ha preso il microfono per comunicare a tutti il suo pensiero al riguardo.

Si è parlato di Dostoevskij e di El Lissitzky, di Daniil Charms e Rodčenko, di una cultura immensa e variegata che fa parte di ognuno di noi. Letteratura, arte e musica.

No, il termine “russo” non può e non deve diventare un’offesa.

P.S. Link ANSA in aggiunta.



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