Beatrice Alemagna a Bologna. Un'esposizione memorabile.

L’archivio fotografico di Google mi ricorda che, durante la BolognaChildren’s Book Fair, di cose ne ho viste e fotografate tante. Un raro caso di indigestione smodata e piacevole con tanto di raffinato dessert: la mostra “Le cose preziose. L’ostinata ricerca di Beatrice Alemagna”.

Memorabile.

L’ho vista tre volte, l’avrei vista anche una quarta.

Curata dall’associazione Hamelin - con oltre 200 opere tra bozzetti, quaderni, illustrazioni originali, studi delle pose e delle espressioni, oggetti personali, sculture – l’esposizione, per quanto mi riguarda, rientra tra le più interessanti e complete realizzate in questo settore.

Chi si occupa di illustrazione, editoria per ragazzi o letture nelle scuole, sa che Beatrice Alemagna non ha bisogno di presentazioni. Eppure - per me - vedere una parte del suo processo lavorativo e partecipare agli incontri, è stata un’esperienza rivelatrice. Molto personale, quasi intima.

“Sono di fronte ad un genio...”, ho pensato mentre scrutavo il materiale esposto passando dal colore rosa fluo di Cicciapelliccia all’Espressionismo di Addio Biancaneve. E poi bozze, collage fotografici, scatoline di mirabilia. 

Sono rimasta incantata dagli schizzi per la realizzazione dei personaggi: i volti, gli atteggiamenti e le tipiche smorfie infantili vengono colti e resi alla perfezione.

Molte le tecniche pittoriche utilizzate. Sovrapposte, nuove e sempre diverse: potrete studiarle quanto vi pare, ne inventerà sempre un’altra! Personalmente ammiro il modo in cui realizza ed interpreta i paesaggi rurali e urbani. E gli spazi. E l'uso delle palette colori, sempre innovative. E la capacità di raccontare l'infanzia. Va bene, bonariamente le invidio tutto.

Un mondo estremamente poetico, governato da bimbi che giocano a fare i bimbi, da città animate e da una natura imprevedibile, nel bene e nel male.

Nelle immagini continuo a ricomporre, a cambiare, a fare scomparire e apparire cose. E questa ostinazione, a volte fallimentare e dolorosa, mi porta a capire. (cit)

Link utili:
Entretien avec Beatrice Alemagna ( intervista su Addio Biancaneve).

PS. Purtroppo le foto non sono il massimo, le luci erano molto basse, le sale sempre piene ed il materiale infinito. 


Quando un disegno non viene gli dico: ti rifarò centocinquanta volte, finché non vieni esattamente come ti vedo, proprio come dico io; Altrimenti non ci entri nel mio libro. (cit)































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